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lunedì 28 dicembre 2015

Origami modulari. Fuochi d’artificio

     I fuochi di artificio sono un pericoloso divertimento. Ma al pericolo si può ovviare senza nulla togliere all’effetto scenico.
     Con dodici moduli (6 gialli e 6 rossi) opportunamente piegati ed intersecati si può creare un innocuo fuoco d’artificio casalingo. Niente polvere da sparo, solo carta. Non scoppia, non si infuoca, e non si esaurisce.
     Con entrambe le mani dovete girarlo continuamente come se rivoltaste un calzino.
     Nella foto sono presentate le fasi dello scoppio in senso orario a partire dal quadrante in alto a sinistra.
     Godetevi il vostro nuovo prodotto pirotecnico.

Motore, Ciak, Azione!
Fuochi d'artificio fuochi pirotecnici La scorribanda legale - Silvana Calabrese

Della sezione "Origami" fanno parte anche:
- Origami a tema: gli origami acquatici ;
- Origami coi fiocchi! ;
- Dagli origami semplici agli… origami modulari ;
- L'arte degli origami ovvero l'esercizio della manualità ;
- Origami 3D. Ruota e motocicletta ;
- Origami 3D. Un serpente velenoso: il Cobra ;
- Origami 3D. Rana o rospo ;
Origami 3D. Il cigno ;
Origami 3D. Il pappagallo o pappagallino ;
Origami. Lucky stars - Stelline della fortuna ;
Origami. Albero di Natale con tovagliolo di stoffa ;
Ninfea sottobicchiere con tovagliolo ;
Origami presidenziali - Burattini da dita ;
Origami 3D. Tavolino elegante ;
Origami semplici: camicia con cravatta ;
Stella in rilievo ;
Paper fortune teller, cootie catcher, salt cellar, whirlybird, wigwam ;
Origami semplici: camicia con cravatta per auto .

domenica 20 dicembre 2015

Sculture con i palloncini. Uccellini appollaiati sul cuoricino

     Non importa che sia San Valentino, la festa della mamma o il vostro anniversario di matrimonio. Sarà questa speciale scultura di palloncini a generare l’occasione per il simbolico dono.
     Modellando un unico palloncino, rigorosamente rosso, potrete dar vita ad una coppia di uccellini appollaiati sul cuoricino.
     È pura tenerezza in lattice.

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- Mix di sculture ;
Cane barboncino ;
Sciabola da corsaro ;
Fiore ;
Scimmia arrampicata ;
Pistola mitragliatrice ; 
Orsetto ; 
Cavallo a dondolo ; 
Tulipano rosso . 

sabato 19 dicembre 2015

Dove vanno a finire i nostri rifiuti?

     Recensione: Mario Grosso – Maria Chiara Montani, Dove vanno a finire i nostri rifiuti? La scienza di riciclare, gestire, smaltire gli scarti, Zanichelli, Bologna 2015, pp. 155, € 11,50.
     È inevitabile nel corso dell’esistenza terrestre produrre dei rifiuti. Il problema è che, una volta fuori dalle nostre dimore, non ci interroghiamo su dove vadano a finire.
     Sarebbe buona norma far propria l’abitudine della raccolta differenziata che contribuisce al riciclo dei materiali o al loro corretto smaltimento. Ancor prima dovremmo ponderare i nostri consumi al fine di ridurre gli acquisti superflui. Ma esiste anche una gestione dei rifiuti su larga scala: i rifiuti di città intere uniti allo smaltimento adeguato degli scarti industriali.
     Mario Grosso e Maria Chiara Montani ci conducono in un interessante e per nulla scontato pedinamento dei nostri rifiuti. Sarà un viaggio all’insegna della consapevolezza e, si spera, dell’immedesimazione di tematiche socio-ambientali.
     Ciò che ignoriamo è che non ci disfiamo mai completamente dei nostri rifiuti. Un cassonetto non li allontana da noi se non di pochi chilometri. Ci troviamo in una condizione di perenne convivenza con i rifiuti. È un legame che non si può scindere. Richiede cura e informazione affinché non si inasprisca.
     Le tappe del percorso che intraprenderemo inaugureranno nuove frontiere: quelle della gestione responsabile dei nostri rifiuti.
     Di sicuro perfino i più zelanti cittadini impegnati nella raccolta differenziata hanno avuto difficoltà nell’identificare i materiali che compongono le confezioni dei prodotti. L’opera fornirà un’esaustiva risposta a quei quesiti in modo che nessun oggetto avrà più misteri.
     Vi imbatterete in alcuni capitoli sorprendenti (il vostro smartphone pesa 75 Kg) poiché vi sveleranno i retroscena produttivi dei vostri oggetti tecnologici preferiti per la cui realizzazione si impiega molta energia e una gran mole di materiali. È a questo punto che la vostra coscienza si attiverà come un’app e capirete quanto è importante tenere ai propri oggetti per ridurre gli acquisti e snellire gli inquinanti processi industriali.
     Si sfaterà il mito secondo il quale, pur differenziando, tutti gli scarti vengano riversati in un’unica discarica senza alcun criterio. Non avrete più scuse per non differenziare!
     Capirete quali sono i rischi che comporta il non differenziare correttamente. Imparerete a comprendere come funziona un termovalorizzatore e quali sono i pregi delle energie rinnovabili. Vi accorgerete degli incentivi adottati in altre parti del mondo per incrementare la pratica della raccolta differenziata e vi chiederete se l’Italia possa impegnarsi maggiormente. Fantasticherete sull’installazione di piccoli bidoncini per differenziare i rifiuti nelle aule scolastiche affinché primeggi la coerenza.
     Vi stupirete della nuova vita che una singola categoria di rifiuto può avere e non avrete più dubbi sui diversi tipi di plastica (non tutta riciclabile).
     Il testo auspica una definitiva e irreversibile sensibilizzazione dell’opinione pubblica bandendo per sempre la dispersione di spazzatura nell’ambiente. E infine gli autori vi omaggeranno con dieci miti da sfatare che, col fascino delle leggende metropolitane, imprimeranno nella vostra mente le giuste informazioni per iniziare un nuovo stile di vita.

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venerdì 18 dicembre 2015

Più chiarezza sui cambiamenti climatici

     Recensione: Climate Central, Le stranezze del clima. Che cosa sta cambiando e perché, Zanichelli, Bologna 2013, pp. 184, € 12,90.
     Da alcuni decenni i cittadini sentono parlare di cambiamenti climatici di entità tale da insinuare una nota di allarmismo. Ma al pari del suono delle note musicali, anche questa nota pare destinata a svanire.
     Risale al 1997 il Protocollo di Kyoto, l’accordo internazionale sull’ambiente. Si invitavano i paesi industrializzati a ridurre le emissioni inquinanti di biossido di carbonio e di altri cinque gas serra del 5,2% rispetto a quelle del 1990 (considerato anno di riferimento). Ma tra i paesi non aderenti figuravano gli USA, responsabili del 36,1% del totale delle emissioni, e l’Australia che temeva di danneggiare il proprio sistema industriale.
     A distanza di quasi vent’anni si è stipulato un nuovo accordo sul clima, approvato a Parigi. Questa volta ci si dovrà impegnare nella stabilizzazione dell’incremento delle temperature medie globali sotto i 2°C. Sembrerebbe un obiettivo più vago del precedente che ci induce a chiederci se l’auspicato risanamento del clima possa effettivamente attuarsi. Per questo l’opera del Climate Central si propone di illuminarci su cosa stia realmente cambiando e su quali siano le cause del fenomeno che stiamo vivendo. Dipendono davvero dalla condotta umana? Lo scopo primario è abolire la confusione. Lo scopo secondario è capire come intervenire per sanare il clima terrestre.
     È innegabile il nesso esistente tra incremento di CO2 (anidride carbonica o piumone planetario), riscaldamento dell’atmosfera (effetto serra), innalzamento del livello degli oceani (con onde anomale molto più distruttive e arretramento delle linee di costa) e scioglimento delle calotte polari (che sprigionano CO2 intrappolata e portano all’estinzione di numerose specie animali).
     Tra i maggiori gas serra imputati nel processo di surriscaldamento si annoverano: anidride carbonica (CO2), vapore acqueo, metano (CH4), protossido di azoto (N2O), cloro e fluoro (da cui derivano i CFC, i CloroFluoroCarburi già banditi nel 1987 dal Protocollo di Montreal perché capaci di distruggere le molecole di ozono causandone l’assottigliamento). Si tratta di gas serra che si sprigionano naturalmente sulla Terra e in quantità maggiore artificialmente con i processi industriali. Non va dimenticato che le piante assorbono CO2 e che la deforestazione intacca questo prezioso processo.
     Qualcosa sta mutando repentinamente e le misurazioni effettuate a terra o dai satelliti lo confermano. Tuttavia mutamenti climatici di enorme entità sono già avvenuti sul pianeta prima della comparsa dell’uomo. Due glaciazioni resero la Terra diversa da come siamo abituati a vederla. Era una palla di neve.
     C’è poca chiarezza sugli effetti concreti che deriverebbero dalle variazioni delle temperature. Potrebbe trattarsi di semplici stime poiché i combustibili fossili (carbone e petrolio) potrebbero esaurirsi presto e dunque diminuirebbe il loro uso che è responsabile di tanti danni. I gas serra potrebbero essere correi di un incremento dell’attività solare.
     Ben lungi dallo sfatare l’allarme, il testo vuole informarci sui rischi legati all’impiego spropositato di combustibili fossili, ma anche sui cicli naturali del pianeta che ci ospita. Il clima cambia in modo naturale, ma anche in conseguenza delle attività umane. Più volte nel libro si incontra il proposito di riferire e spiegare fatti, notizie e fattori scatenanti con uno stile linguistico comprensibile ai ragazzini perché la nostra capacità di comprensione è fondamentale per evitare il peggio o semplicemente per essere pronti ad affrontarlo. Forse non siamo sensibili riguardo alle tematiche ambientali, ma la nostra salute vi è legata.
     Siccità, ondate di calore intenso, radiazioni UV nocive, penuria di acqua dolce, allergie, carcinomi della pelle, attacchi d’asma, malori diffusi potrebbero rendere la vita umana impraticabile.

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mercoledì 16 dicembre 2015

Intagli di frutta e verdura. Calle bianche con i finocchi

Decorazioni con i prodotti della natura. Calle bianche con i finocchi


venerdì 11 dicembre 2015

Origami 3D. Ruota e motocicletta

     Molte delle evoluzioni tecniche e tecnologiche di cui usufruiamo derivano dalla scoperta della ruota.
     Anche per costruire la prima moto non inquinante, la ruota ha costituito il punto di partenza.
     È una motocicletta che si regge con l’ausilio di un cavalletto.
     Per realizzare la motocicletta ho intersecato 146 moduli, per la creazione dei quali ho utilizzato fogli di carta di dimensioni 4 x 6 cm.

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sabato 5 dicembre 2015

Videoclip de “La scorribanda legale” - Video virale


     Il promo video del blog “La scorribanda legale” è approdato sulla piattaforma.
     Buona visione!



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Le ricerche su Wikipedia, ma con metodo .


martedì 1 dicembre 2015

Carta crespa. Rose dorate in miniatura

     Ricordate le rose dorate di carta crespa?
Per mettere maggiormente alla prova manualità e pazienza, ho deciso di realizzare delle mini rose dello stesso tipo.
Ancora un tocco di classe ed un effetto antichizzato per la vostra casa, ma questa volta in formato ridotto.
 
     La sezione "creatività" è vasta e dotata di ampie diramazioni.