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giovedì 21 gennaio 2016

Dietro la scena del crimine

     Recensione: Cristina Brondoni, Dietro la scena del crimine. Morti ammazzati per fiction e per davvero, Las Vegas Edizioni, Torino 2015, pp. 164, € 10,00.
     Cosa pensate ci sia dopo la morte? Silenzio? Mistero dell’aldilà? Certezza di una vita stroncata? Indubbiamente, ma spesso è la quiete a mancare poiché una gran frenesia avvolge le malcapitate spoglie della vittima di un crimine e ne ritarda il riposo eterno.
     Le indagini partono dal rinvenimento di un corpo straziato da qualche furia omicida, sia essa premeditata, preterintenzionale o mossa da un irrefrenabile impulso. Integro o da ricomporre, quel corpo rappresenta la “non vita”, ma soprattutto il fatto compiuto. Solo una ricerca sistematica potrà consentire di ricostruire gli ultimi momenti di vita del soggetto. Si dovrà ragionare a ritroso per giungere alle vicende della sua esistenza che sono state determinanti per la sua morte.
     Le serie televisive e i romanzi gialli ci viziano ponendo sullo schermo detective intuitivi e ingegnosi capaci di tracciare profili e risolvere casi, crimini di ogni genere ed epoca.
     La criminologa Cristina Brondoni mette la sua esperienza al nostro servizio e, quasi usasse il gesso per tracciare la sagoma di un cadavere, disegna una linea di confine tra le sceneggiature per la Tv e il macabro copione dei delitti reali. L’autrice rievoca le tecniche di indagine delle fiction e le colloca nella vita vera per testarne la sopravvivenza. L’esito di questo esperimento dona ai lettori il più prezioso degli elementi: la verità.
     Individuare la causa del decesso, l’autore dell’assassinio e il suo movente: sono queste le tre risposte che gli inquirenti sono intenti a cercare. La scena del crimine funge da contesto che potrebbe rivelare utili informazioni affinché il caso proceda. E sul lettino del medico legale si interroga la vittima. Ma non è morta? Certo, ma pur nel silenzio ha molto da dire e tanto di quel che traspare dall’autopsia ha un significato ermetico, tutto da interpretare come il più complicato dei rebus.
     Le recenti scoperte scientifiche come il prelievo e il confronto del DNA hanno aperto nuovi “intriganti” varchi nelle indagini. Può sembrare sacrilego l’impiego dell’aggettivo “intriganti”, sarebbe più appropriato associarlo alle serie Tv, ma sappiamo bene che la rappresentazione televisiva prende spunto dalla realtà e che nel mondo vero talvolta si mutua la visione televisiva.
     La morte è statica, ma Dietro la scena del crimine scorre impetuosa una linfa vitale. Dopo aver letto questa guida non sarete più semplici spettatori delle fiction o dei film thriller. Cristina Brondoni ha ucciso la “sospensione dell’incredulità”. Il movente? Offrirci la verità per mezzo di un sacrificio.
     Il caso è risolto, a voi la lettura.
 

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