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lunedì 29 febbraio 2016

Il grande libro del Natale. Origini, simboli, poesie, leggende…

     Recensione: Yume Edizioni (a cura di), Il grande libro del Natale, Yume, Torino 2015, pp. 192, € 19,00.
     C’è chi trascorre tutto l’anno pensando al Natale. È la festa più importante, ha un significato religioso e riunisce le famiglie intorno a tavole imbandite prospicienti l’abete della tradizione, il presepe e tanti pacchetti incartati.
     Del Natale si dice che si avverta nell’aria, per le strade e nelle vetrine dei negozi. Secoli di usi e costumi hanno mantenuto in vita alcuni simboli di questa festività come l’anziano signore vestito di rosso che porta doni in tutto il mondo la notte del 25 dicembre a bordo di una slitta che solca i cieli trainata da renne. Alcune settimane prima i bambini gli indirizzano delle letterine nelle quali elencano i regali che desiderano. Anche questo fa parte del fascino del Santo Natale.
     Tuttavia gli incisivi cambiamenti che hanno investito la società hanno estirpato buona parte della magia del Natale. Frenesia e consumismo ci hanno indotti a sottovalutare tale circostanza di gioia e serenità. Mentre avidità e prepotenza hanno causato una sperequazione sociale privando i meno fortunati di poter godere del clima natalizio. Senza più distinzioni anagrafiche, grandi e piccini vedono nel Natale una festa come le altre. Ormai è quasi impossibile avvertirne l’essenza nell’aria. Lo spirito natalizio è in via di esaurimento, ma non tutto è perduto. Le edizioni Yume tirano il freno di questa folle corsa verso l’apatia più totale e ci donano un prezioso volumetto. È adatto sia agli adulti che agli infanti, anzi può essere l’occasione di un raduno familiare improntato all’interazione piuttosto che alla classica vuota coabitazione.
     L’ideale sarebbe porlo sotto l’albero addobbato e scartarlo la sera della vigilia. Ci troveremmo a stringere tra le mani un libro che promette di essere grande. Sulla sua copertina rosso intenso si staglia la figura di Santa Claus che ci guarda e strizza l’occhio. Ci invita ad essere suoi complici nel recupero di tradizioni, principi e valori che abbiamo perduto.  
     Le immagini che ne corredano i capitoli sembrano provenire da epoche lontane ed hanno un’aura nostalgica. Dopo averlo letto non avremo più esitazioni nel narrare la storia del Natale o nello spiegare l’origine del termine. Ci sarà chiara la distinzione fra tradizione, folklore, religione e modernità nella celebrazione di questa festa. Accanto al simbolismo si collocano poesie, filastrocche e preghiere di Natale. E per riacquisire tutta la sua suggestione intervengono racconti, fiabe e leggende.
     Il cosiddetto progresso ci ha sottratto molto dal profondo dell’anima, ma ora sappiamo che se scartassimo questo libro riotterremmo la parte di noi che ci manca di più.

L'articolo fa parte della sezione "Recensioni (libri)", e della sezione "Natale" nella quale puoi trovare anche:
- Calligramma di Natale per gli alunni della Scuola Media "G. Santomauro" ;

venerdì 26 febbraio 2016

AIC celiachia. Celiaci di tutta Italia unitevi

Dalla piattaforma con furore… il Vlog “La scorribanda legale”
La scorribanda legale ha la sua web tv

Il blog che state visitando ha inaugurato il suo omonimo Video-blog coinvolgendo (o stravolgendo) la piattaforma. 
Non sarete più solo dei lettori, ma degli spettatori.
E dopo una visione che si spera sia sempre di vostro gradimento, vi chiediamo di eseguire poche semplici operazioni
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Della sezione "Vlog o Web Tv" fanno parte anche:
- Videoclip de "La scorribanda legale" ;
- Scopare fa bene alla salute ;
- Attentato Parigi, fuga cervelli e responsabilità governo ;
- OMS. Sovrappeso e obesità: epidemie globali ;
- Come evitare di perdere i propri risparmi ;
- Astensionismo referendum trivelle petrolio mare ;
- La Buona Scuola inasprisce vecchie polemiche ;
- Con la crisi economica fai shopping visivo ;
- Come fare a ridurre le emissioni di CO2 ;
- Passione Lego, impossibile resistervi. Grazie Lego ;
- I call center dei molesti gestori telefonici ;
- Videomessaggio sindaco Bari Antonio Decaro Parco 2 giugno ;
- Silvana Calabrese, direttore de "La scorribanda legale" ;
Dividere i risparmi per pararsi il... conto ;
L'Università di Bari fa acqua da tutte la parti ;
Lampada di Wood per vedere se le banconote sono false ;
Lego e gli Afol, Adult Fan Of Lego ;
Annuncio, cercasi boss per matrimonio ;
La grande energia delle ispirazioni ;
Lightstick bastoncini luminosi chimica divertente ;
Immigrati non integrati mala Italia sospensione Schengen ;
La chiusura di Equitalia, come una barzelletta ;
- Via Vassallo, Bari, la superstrada della morte ; 
Le ricerche su Wikipedia, ma con metodo .

lunedì 22 febbraio 2016

Villa Halliwell, della serie Tv “Streghe”, ora ricamata a punto croce

     Ben otto stagioni che hanno appassionato alcune generazioni di spettatori.
     Tre sorelle dotate di poteri magici messi al servizio del bene.
     Una villa vittoriana mozzafiato.
     L’elegantissimo edificio in stile vittoriano è teatro della maggior parte delle vicende della serie ed ha cagionato tanta apprensione nei suoi spettatori quando l’attacco dei demoni e la lotta con gli emissari del male determinavano la distruzione di mobili e complementi di arredo.
     Villa Halliwell è chiamata in inglese “Warren Manor”, ovvero residenza dei Warren, il cui nome deriva da Melinda Warren, antenata delle sorelle Halliwell.
     C’è un’informazione che lascia di stucco i fan.
     L’indirizzo dichiarato nella serie è 1329 Prescott Street (San Francisco, California).
     Ma l’indirizzo della villa dove avvengono le riprese esterne è 1329 Carroll Avenue (Los Angeles, California).
     Facendo un po’ di attenzione nel visionare gli episodi è possibile intravedere delle differenze quando i personaggi sostano sulla soglia della porta d’ingresso.
     Per conferire un’ulteriore manciata di charming, ho ricamato Villa Halliweel sulla tela aida con la tecnica del punto croce.
     Se desideri lo schema, contattami.

L'articolo fa parte della sezione "Alto punto croce".
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- Painted Ladies di San Francisco a punto croce ;
- Golden Gate Bridge di San Francisco a punto croce ;
- Il tuo volto ricamato a punto croce? Si può ;
La Transamerica Pyramid (San Francisco) ricamata a punto croce ;
Rose (5) a punto croce nei quadretti ovali ; 
Fiori (Anemoni) ricamati a punto croce ; 
Una rosa ricamata a punto croce ; 
Gesù Cristo a mezzo punto ;
Tovaglia per le grandi occasioni ; 
Painted Ladies ricamate a punto croce. Visione diurna ; 
Ricami per la sala da pranzo, a punto croce . 

venerdì 19 febbraio 2016

Storie di tesori nascosti in fondo al mare

     Recensione: Carlo De Risio, L’oro dei sette mari. Con i “Cacciatori di tesori”: ricerca, tecnica, avventura, storia, IBN Editore, Roma 2015, pp. 146, € 14,00.
     Caravelle, galere, galeoni, velieri, navi, transatlantici. Col trascorrere delle epoche e delle tecniche mutano i nomi, ma non il significato. Si tratta di imbarcazioni di grandezza variabile che hanno solcato i mari del globo ed ora giacciono sui fondali del globo.
     Basterebbe dare uno sguardo più attento ai capitoli di una delle materie col minor indice di gradimento tra gli studenti, la storia, per provare una scintilla. Impavidi equipaggi a bordo di antichi scafi hanno affrontato l’ignoto dei mari per scoprire e conquistare nuove terre. Quante flotte si sono avvicendate negli oceani, hanno coronato successi, sconfitto i nemici o sono perite sotto i colpi di cannone. I mercanti di un altro periodo storico trasportavano spezie, stoffe pregiate, monili e varie mercanzie sospinti dalle onde e dal vento. Anche i bucanieri, i pirati, i balordi lupi di mare rappresentavano un motivo di costante insidia per i navigatori.
     Il principio di Archimede garantisce alle imbarcazioni di galleggiare, ma l’imprevedibilità della natura ne annulla gli effetti. È così che alcune navi sono affondate. Tempeste improvvise e violente o lo scontro con gli iceberg… e perfino enormi natanti subiscono un naufragio. Si pensi al transatlantico Titanic che fu dichiarato inaffondabile. Nel suo viaggio inaugurale incrociò la rotta di un gigantesco blocco di ghiaccio che, distaccatosi dal circolo polare artico, avrebbe terminato il suo itinerario nei pressi dell’equatore, dissolvendosi.
     Il fondo del mare è un mondo ancora inesplorato, custode di informazioni geologiche e di tesori. Per secoli sa accogliere i relitti, gli scheletri spettrali di navi che un tempo in assetto di navigazione, un miglio nautico per volta, permettevano alla storia di scriversi. Quelle strutture galleggianti hanno cambiato aspetto negli anni, costantemente sottoposte alle correnti sottomarine, aggredite da ruggine, fango, detriti e alghe, ma ancora conservano le loro ricchezze.
     Negli ultimi decenni, il progresso dei mezzi di ricerca, scandaglio e recupero ha esaudito il sogno di uomini dall’animo senza epoca, i cacciatori di tesori. Oggi si possono esplorare i fondali alla ricerca dei relitti di cui sono cosparsi. Le sonde raggiungono le elevate profondità inaccessibili all’uomo e considerate irraggiungibili fino a qualche anno fa. Sono mezzi all’avanguardia quelli che mandiamo negli abissi a recuperare antichi e preziosissimi carichi. Monete e lingotti d’oro, barre d’argento, perle, smeraldi e altri monili di valore riemergono dal buio dei fondali e la stampa ne annuncia il lieto evento con grande enfasi. Ma è solo una minima parte dei tesori che ancora giacciono nelle tranquille profondità abissali.
     Pur non vivendo esperienze simili in diretta possiamo salire a bordo di quest’opera e solcare insieme le pagine più emozionanti e pregne di avventura dei nostri tempi.  

venerdì 12 febbraio 2016

Le prime indagini sulla scena del crimine

     Recensione: Andrea Chelo, Le prime indagini sulla scena del crimine. Accertamenti e rilievi urgenti di polizia giudiziaria, CEDAM, Padova 2014, pp. 179, € 18,00.
     Quando un delitto è stato consumato, tutto quello che resta sono: le tracce, uno o più cadaveri e la scena del crimine. Quest’ultima può rivelare molto se la si sa correttamente interrogare. Non sempre si tratta di un luogo chiuso, talvolta è una zona boschiva o di aperta campagna oppure le sponde di un lago. Ogni piccola variazione meteorologica, dal vento alla pioggia, può comportare l’irrimediabile dispersione o perdita di tracce fondamentali per far progredire il caso. Ecco perché l’urgenza dei primi rilievi ed accertamenti è affidata agli organi di polizia giudiziaria. A loro spetta il compito di preservare il luogo del crimine in cui devono muoversi con cautela e controllare i propri spostamenti per non inquinare le prove. Si tratta di indagini molto complesse e delicate, spesso irripetibili, sulle quali aleggia una speranza: che la polizia sopraggiunga per prima sul luogo del reato. La tutela delle tracce è di primaria importanza. Individuarle e reperirle dona una direzione alle indagini e determina fin dal principio le sorti del procedimento penale.
     La raccolta degli elementi utili a condurre le indagini non è sempre immediata perché il luogo in cui il cadavere viene rinvenuto può differire dalla reale scena del crimine. Se il corpo privo di vita viene spostato decresce il numero di tracce individuabili. Come questo, vi sono altri casi che possono osteggiare le ricerche.
     Peli, capelli, frammenti di DNA, impronte, stato in cui si trova il corpo martoriato, sono alcuni degli elementi che consentono di delineare un profilo dell’aggressore dal punto di vista psicologico, comportamentale e, nei casi prolifici di prove inalterate, genetico.
     Non è un libro da leggere all’insegna del relax perché richiede massima concentrazione.
     Non è un’opera di intrattenimento e suspense come nei telefilm gialli perché offre il caleidoscopio dei reali accertamenti giudiziari dopo un delitto.
     L’autore ci mostra l’attività dell’investigazione che, a partire da un cruento fatto di sangue, giunge nelle aule di tribunale dove tutto si complica ulteriormente mentre il tempo scorre e c’è un omicida da assicurare alla giustizia e una famiglia che reclama serenità o un qualcosa che le si avvicini. Trascorrono anni prima di considerare il caso risolto.
     Occorre estrema perizia nel condurre le prime indagini sulla scena del crimine. Si tratta di un lavoro di grande tensione e responsabilità. Saperne di più in merito è utile a chiunque, anche ai non addetti ai lavori.
 

giovedì 11 febbraio 2016

Attentato Parigi, fuga cervelli e responsabilità governo

Dalla piattaforma con furore… il Vlog “La scorribanda legale”
La scorribanda legale ha la sua web tv

Il blog che state visitando ha inaugurato il suo omonimo Video-blog coinvolgendo (o stravolgendo) la piattaforma. 
Non sarete più solo dei lettori, ma degli spettatori.
E dopo una visione che si spera sia sempre di vostro gradimento, vi chiediamo di eseguire poche semplici operazioni
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Della sezione "Vlog o Web Tv" fanno parte anche:
- Videoclip de "La scorribanda legale" ;
- Scopare fa bene alla salute ;
- AIC Celiachia. Celiaci di tutta Italia unitevi! ;
- OMS. Sovrappeso e obesità: epidemie globali ;
- Come evitare di perdere i propri risparmi ;
- Astensionismo referendum trivelle petrolio mare ;
- La Buona Scuola inasprisce vecchie polemiche ;
- Con la crisi economica fai shopping visivo ;
- Come fare a ridurre le emissioni di CO2 ;
- Passione Lego, impossibile resistervi. Grazie Lego ;
- I call center dei molesti gestori telefonici ;
- Videomessaggio sindaco Bari Antonio Decaro Parco 2 giugno ;
- Silvana Calabrese, direttore de "La scorribanda legale" ;
Dividere i risparmi per pararsi il... conto ;
L'Università di Bari fa acqua da tutte la parti ;
Lampada di Wood per vedere se le banconote sono false ;
Lego e gli Afol, Adult Fan Of Lego ;
Annuncio, cercasi boss per matrimonio ;
La grande energia delle ispirazioni ;
Lightstick bastoncini luminosi chimica divertente ;
Immigrati non integrati mala Italia sospensione Schengen ;
La chiusura di Equitalia, come una barzelletta ;
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Le ricerche su Wikipedia, ma con metodo .

venerdì 5 febbraio 2016

Indagine su Jack lo Squartatore, il killer delle prostitute

     Recensione: Massimo Centini, Il killer delle prostitute. Indagine su Jack lo Squartatore, Yume, Torino 2015, pp. 159, € 15,00.
     Siamo nel quartiere londinese di Whitechapel nell’autunno del 1888. In realtà siamo nel presente, ma torniamo indietro nel tempo per ripercorrere la serialità omicida di Jack lo Squartatore. È un viaggio cruento che Massimo Centini propone recuperando le informazioni dell’epoca che scansiona sotto una nuova luce, quella delle tecniche scientifiche ed investigative moderne.
     Fin dalla notte dei tempi la storia del crimine non ha avuto un attimo di sosta. C’è qualcosa di molto cupo che dimora nell’animo umano e che talvolta ne travalica i confini.
     La narrativa e il cinema ne traggono spunti fiorenti, realizzano l’obiettivo dell’intrattenimento e il loro lavoro è compiuto.
     Le vittime smettono di vivere e di soffrire. Non ci è dato sapere se il loro spirito riposi in pace, ma ormai sono morte.
     L’omicida seriale appaga il suo sadismo malato, raccoglie trofei, depista le indagini e se vuole scompare dalla circolazione.
     Ma la polizia non ha tregua, è dura sopportare l’ennesimo caso irrisolto così come è intollerabile non poter assicurare un assassino alla giustizia.
     E la gente comune apprende le notizie raccapriccianti dai giornali e continua la propria vita rinunciando alla serenità.
     Il contesto di un fatto di cronaca nera è molto ampio e cercare di ridurne lo spazio non è cosa facile. Alcune pagine drammatiche della nostra società rimangono sospese negli anni e le tramandiamo come fossero leggende metropolitane, ma ben lungi da esse riguardano fatti realmente accaduti che una mano senza scrupoli potrebbe tornare a esibire.
     Non si è mai giunti a scoprire l’identità di Jack the Ripper (lo Squartatore) che ha sparso il sangue di alcune prostitute nel degradato quartiere di Londra. È trascorso del tempo e altri, in altri luoghi, si sono guadagnati una sinistra fama. Sul loro conto non ci è rimasto altro che un profilo psicologico e tante ipotesi. Sono mostri, gran maestri dell’efferatezza le cui storie sono degne di una pellicola, ma non hanno nulla a che vedere con la finzione: accadono realmente.
     Il volume eviscera tutto quello che c’è da sapere sul caso storico di Whitechapel. Non è semplice leggere le descrizioni di quei corpi orrendamente mutilati a cui furono sottratti perfino degli organi come probabili trofei. Ci cimentiamo in questa lettura per stare in guardia e per avere la capacità di identificare un possibile atteggiamento sospetto nelle persone che incontriamo tutti i giorni. Ogni delitto ha un carnefice ed è bene che non abbia la certezza di farla franca.

lunedì 1 febbraio 2016

Intagli di frutta e verdura. Polpi con Kumquat

Decorazioni con i prodotti della natura. Polpi con Kumquat
Il Kumquat è un alberello originario dell’Asia meridionale appartenente alla famiglia delle Rutaceae. Produce un frutto commestibile chiamato Fortunella.
La Fortunella è detta anche kumquat, mandarino cinese o kingen. Somiglia ad un’arancia o a un mandarino in miniatura e dalla forma allungata.
Nell’immagine c’è un piccolo polpo (Octopus vulgaris) realizzato con il frutto del kumquat.
L'articolo fa parte della sezione "Intagli di frutta e verdura".
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