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venerdì 5 febbraio 2016

Indagine su Jack lo Squartatore, il killer delle prostitute

     Recensione: Massimo Centini, Il killer delle prostitute. Indagine su Jack lo Squartatore, Yume, Torino 2015, pp. 159, € 15,00.
     Siamo nel quartiere londinese di Whitechapel nell’autunno del 1888. In realtà siamo nel presente, ma torniamo indietro nel tempo per ripercorrere la serialità omicida di Jack lo Squartatore. È un viaggio cruento che Massimo Centini propone recuperando le informazioni dell’epoca che scansiona sotto una nuova luce, quella delle tecniche scientifiche ed investigative moderne.
     Fin dalla notte dei tempi la storia del crimine non ha avuto un attimo di sosta. C’è qualcosa di molto cupo che dimora nell’animo umano e che talvolta ne travalica i confini.
     La narrativa e il cinema ne traggono spunti fiorenti, realizzano l’obiettivo dell’intrattenimento e il loro lavoro è compiuto.
     Le vittime smettono di vivere e di soffrire. Non ci è dato sapere se il loro spirito riposi in pace, ma ormai sono morte.
     L’omicida seriale appaga il suo sadismo malato, raccoglie trofei, depista le indagini e se vuole scompare dalla circolazione.
     Ma la polizia non ha tregua, è dura sopportare l’ennesimo caso irrisolto così come è intollerabile non poter assicurare un assassino alla giustizia.
     E la gente comune apprende le notizie raccapriccianti dai giornali e continua la propria vita rinunciando alla serenità.
     Il contesto di un fatto di cronaca nera è molto ampio e cercare di ridurne lo spazio non è cosa facile. Alcune pagine drammatiche della nostra società rimangono sospese negli anni e le tramandiamo come fossero leggende metropolitane, ma ben lungi da esse riguardano fatti realmente accaduti che una mano senza scrupoli potrebbe tornare a esibire.
     Non si è mai giunti a scoprire l’identità di Jack the Ripper (lo Squartatore) che ha sparso il sangue di alcune prostitute nel degradato quartiere di Londra. È trascorso del tempo e altri, in altri luoghi, si sono guadagnati una sinistra fama. Sul loro conto non ci è rimasto altro che un profilo psicologico e tante ipotesi. Sono mostri, gran maestri dell’efferatezza le cui storie sono degne di una pellicola, ma non hanno nulla a che vedere con la finzione: accadono realmente.
     Il volume eviscera tutto quello che c’è da sapere sul caso storico di Whitechapel. Non è semplice leggere le descrizioni di quei corpi orrendamente mutilati a cui furono sottratti perfino degli organi come probabili trofei. Ci cimentiamo in questa lettura per stare in guardia e per avere la capacità di identificare un possibile atteggiamento sospetto nelle persone che incontriamo tutti i giorni. Ogni delitto ha un carnefice ed è bene che non abbia la certezza di farla franca.

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