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venerdì 12 febbraio 2016

Le prime indagini sulla scena del crimine

     Recensione: Andrea Chelo, Le prime indagini sulla scena del crimine. Accertamenti e rilievi urgenti di polizia giudiziaria, CEDAM, Padova 2014, pp. 179, € 18,00.
     Quando un delitto è stato consumato, tutto quello che resta sono: le tracce, uno o più cadaveri e la scena del crimine. Quest’ultima può rivelare molto se la si sa correttamente interrogare. Non sempre si tratta di un luogo chiuso, talvolta è una zona boschiva o di aperta campagna oppure le sponde di un lago. Ogni piccola variazione meteorologica, dal vento alla pioggia, può comportare l’irrimediabile dispersione o perdita di tracce fondamentali per far progredire il caso. Ecco perché l’urgenza dei primi rilievi ed accertamenti è affidata agli organi di polizia giudiziaria. A loro spetta il compito di preservare il luogo del crimine in cui devono muoversi con cautela e controllare i propri spostamenti per non inquinare le prove. Si tratta di indagini molto complesse e delicate, spesso irripetibili, sulle quali aleggia una speranza: che la polizia sopraggiunga per prima sul luogo del reato. La tutela delle tracce è di primaria importanza. Individuarle e reperirle dona una direzione alle indagini e determina fin dal principio le sorti del procedimento penale.
     La raccolta degli elementi utili a condurre le indagini non è sempre immediata perché il luogo in cui il cadavere viene rinvenuto può differire dalla reale scena del crimine. Se il corpo privo di vita viene spostato decresce il numero di tracce individuabili. Come questo, vi sono altri casi che possono osteggiare le ricerche.
     Peli, capelli, frammenti di DNA, impronte, stato in cui si trova il corpo martoriato, sono alcuni degli elementi che consentono di delineare un profilo dell’aggressore dal punto di vista psicologico, comportamentale e, nei casi prolifici di prove inalterate, genetico.
     Non è un libro da leggere all’insegna del relax perché richiede massima concentrazione.
     Non è un’opera di intrattenimento e suspense come nei telefilm gialli perché offre il caleidoscopio dei reali accertamenti giudiziari dopo un delitto.
     L’autore ci mostra l’attività dell’investigazione che, a partire da un cruento fatto di sangue, giunge nelle aule di tribunale dove tutto si complica ulteriormente mentre il tempo scorre e c’è un omicida da assicurare alla giustizia e una famiglia che reclama serenità o un qualcosa che le si avvicini. Trascorrono anni prima di considerare il caso risolto.
     Occorre estrema perizia nel condurre le prime indagini sulla scena del crimine. Si tratta di un lavoro di grande tensione e responsabilità. Saperne di più in merito è utile a chiunque, anche ai non addetti ai lavori.
 

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