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martedì 9 maggio 2017

Cercare lavoro? Ma chi me lo fa fare!

Cercare un’occupazione non è affatto conveniente 
A conti fatti cercare un’occupazione non è affatto conveniente.
Questo è l’assunto ed ora sviluppo la tesi a favore.
Silvana Calabrese Blog La Scorribanda Legale
La frenesia della società attuale non lascia molto spazio ai pronostici sulle sue future evoluzioni. Dunque si rivela quasi impossibile ponderare oggi il ramo formativo nel quale investire un lustro, se 5 anni dopo la situazione sociale risulterà talmente mutata da invalidare gli studi conseguiti. Ai giovani viene richiesta flessibilità, ma in questo caso il concetto degenera e si fa estremo. Tuttavia alla base di qualsiasi lavoro lecito sono necessarie: cultura, capacità di osservazione e di ragionamento. L’esperienza è fondamentale, ma lo è anche la capacità di cogliere da essa degli insegnamenti. Non la pensano allo stesso modo le aziende in procinto di assumere o le agenzie interinali che concedono udienza ai candidati. Al primo posto nella classifica dei requisiti si collocano le esperienze di lavoro retribuito maturate. Guai ad avere un periodo di stasi tra il lavoro di cameriere e quello di commesso! Le esperienze accumulate devono avere una caratteristica: la retribuzione. In caso contrario qualunque attitudine abbiate non vale niente. Si dimostrano indispensabili anche i titoli di studio universitario, ma solo in qualità di «pezzi di carta». Si consiglia infatti di alternare lo studio con il lavoro, due elementi che non si coniugano bene impoverendo l’aspetto culturale. Il risultato? Le agenzie interinali hanno spesso al loro cospetto «cercatori di lavoro» privi di grinta e totalmente incapaci di illustrare le proprie abilità. Il loro lessico è povero. Per un individuo capace e meritevole le condizioni sociali descritte sono mortificanti e demotivanti, specie per chi è un convinto fautore della cultura.
Gli anni scorrono e se non si impegnano le forze giovani, esse svaniranno per sempre.
Posta a confronto con quanto riportato, la disoccupazione non è sgradevole come può apparire. I «parassiti dello Stato» gravano sul sommo ente percependo esenzioni fiscali e sanitarie. Ciò avviene a scapito dello Stato e per sua colpa.
Alla luce di questo, l’assunto è valido: cercare lavoro? Ma chi me lo fa fare! 
Da “La Gazzetta del Mezzogiorno”, 7 ottobre 2014, p. 16.

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