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mercoledì 30 agosto 2017

È giallo su un inedito crimine sessuale

Dalla violenza di genere alla crudeltà unisex
ardere, bruciare fiamme La scorribanda legale
Ritrovato in stato confusionale col pipino bruciato. È giallo. «Mi sono risvegliato sul ciglio di una strada sterrata, in un luogo isolato. Ero confuso e non ricordavo come fossi arrivato lì. Poi ho avvertito qualcosa di strano all’altezza del pube, ho guardato in basso e mi si è gelato il sangue: il mio membro era letteralmente bruciato». Queste sono le prime parole pronunciate dal giovane trentenne, ora ricoverato nel reparto degli ustionati gravi, all’agente di polizia che si trova a dover stilare il rapporto più stravagante della sua carriera, al confine tra l’esilarante e il doloroso.
Si avviano le indagini per fare chiarezza sull’accaduto e per arginare una possibile nuova, macabra tendenza. La parola al primario per capire cosa sia accaduto sul piano anatomico: «Gli è stato versato un accelerante nella zona pubica ed è stato appiccato il fuoco». Ma ha sentito dolore? «Di certo deve aver patito un dolore atroce, forse paragonabile a quello del parto, ma solo per poco tempo». Solo per poco tempo? Come mai? «L’ustione ha danneggiato le terminazioni nervose e ciò provoca un’immediata perdita di sensibilità». Il trentenne desidera la ricostruzione del membro per cercare di condurre una vita normale ed è perciò giunto un brillante chirurgo plastico da Los Angeles. Ma il suo miracolo non può compiersi «l’ustione ha causato danni profondi ed irreparabili. L’unica ricostruzione possibile è puramente esterna, ma la sensibilità perduta non tornerà mai più e gli verrà impiantato un catetere perenne per le fisiologiche minzioni». Ma come è potuto accadere? «Dagli esami del sangue è stata rilevata una quantità di Roipnol, la droga dello stupro». Che paradosso! Con vergogna il ragazzo vuota il sacco: «Sono andato ad un festino per rimorchiare. Amo far bere le ragazze alle feste, rende facile far loro la festa. Ma devono avermi messo qualcosa nel cocktail e non ricordo più nulla». Pare, dunque, che abbiano fatto la festa a lui! Nella discoteca nessuno parla e gli inquirenti tirano le somme: «Si tratta di un inedito crimine sessuale di cui non si fa menzione in alcuna legge e ciò lo rende impunibile. Siamo di fronte a un genere di violenza sessuale che emula l’efferatezza maschile degli stupri e che trasforma la violenza di genere in crudeltà unisex». 
Quanto c’è di vero in questa storia? Il fatto di cronaca è fittizio, ma la malvagità dilagante è una realtà concreta e la perversione ha preso il posto degli svaghi per un numero crescente (e in espansione) di persone. 

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