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giovedì 22 marzo 2018

La lettura, cibo della mente, ci salverà dal declino

Un pizzico di condimento al cibo della mente, la lettura
C’è sempre qualcuno alla nostra tavola a cui il condimento non basta. Per altri è nocivo e comporterebbe rischi per la pressione sanguigna. Tuttavia il condimento è importante al punto tale che uno chef può perdere l’opportunità dell’assunzione se si dimostra timoroso nell’impiegarlo. Voglio far eco alla metafora utilizzata dal Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria nella campagna promossa a favore della lettura, «Leggere è il cibo delle mente: passaparola». 
Leggere cibo mente Silvana Calabrese Blog
La Presidenza del Consiglio dei Ministri avrebbe dovuto usare meglio la cassa di risonanza mediatica, condirla con del peperoncino fresco e magari, come fosse un mastino feroce, aizzarla contro l’italiano medio. Perché quest’ultimo non ha assaporato il messaggio dell’importanza della lettura come strumento capace di sormontare i valichi anagrafici e conferire conoscenza, immaginazione, consolazione, crescita a chiunque. Perché bisbigliare nello spot? È un mistero che gli italiani non vogliono sia svelato e poi la Guerra Fredda, con spionaggi e controspionaggi, è terminata. Come esaltatore di sapidità proverei a spargere un pizzico di «bookcrossing». Si tratta di un’idea concepita nel 2001 e probabilmente l’ispirazione viene da quegli scritti che, imbottigliati, venivano lasciati in mare per approdare in destinazioni non note. L’iniziativa prevede il rilascio di libri nell’ambiente naturale affinché qualcun altro li ritrovi e reiteri la pratica, anzi l’avventura. Il percorso è poi desumibile in rete mediante dei sistemi di tracciamento. Attenti però a non confondere la liberazione di un libro con il porre in isolamento il diritto d’autore. Leggere è un’arte che si impara e si perfeziona. Quello che leggerete non scivolerà via e non andrà perduto, ma vi rimarrà e vi apparterrà (H. Hesse). Un buon lessico è la tavolozza dei vostri pensieri, una conquista. Le pagine di un libro sono la pista di rullaggio che porterà la mente al decollo solcando i cieli delle nostre capacità intellettive. E poi perché non siglare quel «patto narrativo» tra lettore e autore? Non sapete cosa sia? Vorreste stringerlo? Dipende da voi. [Nel mio caso la lettura ha avuto l’effetto di indurmi a scrivere divenendo autrice di libri le cui copie si trovano in luoghi dell’Italia in cui non mi sono mai recata, letti da persone che non ho mai conosciuto, in appartamenti di cui ignoro l’arredamento.]
Il potere di un libro. L’acquisizione del sapere. La condivisione del sapere. Passate parola. 
Da “La Gazzetta del Mezzogiorno”, 29 febbraio 2012, p. 24.

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