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sabato 20 maggio 2017

Donna a Bari tra famiglia e lavoro

     Recensione: Giovanna Da Molin, Donna a Bari tra famiglia e lavoro. Nuovi bisogni di servizi e tempi della città, Cacucci Editore, Bari 2012, pp. 100.
Giovanna Da Molin Donna a Bari Silvana Calabrese
     Essere donna, in un contesto di cambiamenti sociali, comporta sacrifici ed equilibrismi. Sintomo evidente del mutamento è il calo della fecondità: si mettono al mondo meno figli e più tardi. Tra i fattori che concorrono a tale declino si annovera il progressivo investimento nell’istruzione. Ad un titolo di studio elevato corrisponde un’aspettativa: l’inserimento attivo nel mondo del lavoro ed il conseguimento della realizzazione professionale. Si tratta di aspetti primari costituenti l’identità femminile. Nonostante i progressi registrati, i livelli professionali di rilievo restano difficilmente raggiungibili senza tuttavia ostacolare la crescita dell’occupazione femminile, elemento che ha fatto sorgere problemi di conciliazione tra il lavoro extradomestico ed il ruolo di moglie, madre e casalinga. È un’agenda priva di spazi vuoti, quella delle donne, che induce a mettere in atto gli equilibrismi, citati in apertura, nella gestione del tempo quotidiano a discapito perfino dei tempi riservati al sonno e alla cura personale. A complicare tale organizzazione vi è la scarsa collaborazione degli uomini ai lavori domestici. È emerso che la fase del ciclo di vita familiare che mostra una maggiore partecipazione dei padri è quella successiva alla nascita di un figlio. Quando non si opta per la rarefazione delle nascite si tenta di conciliare lavoro e famiglia con le possibilità di lavoro a distanza con l’ausilio del telefono o degli orari di lavoro part–time la cui controindicazione è la mancata opportunità di avanzamento di carriera.
Copertina Lettera Internazionale 116 Silvana Calabrese
     Nell’opera la donna, abile e silenziosa conduttrice del proprio ménage, viene interrogata sulla sua condizione, sui suoi bisogni di ottenere servizi che le consentano di usufruire di una tanto desiderata sinergia tra istituzioni locali ed individui.
     L’autrice conduce un’indagine sociodemografica volta ad evidenziare l’importanza che ha assunto l’ingresso delle donne lavoratrici sulla scena pubblica al cospetto degli enti comunali e regionali affinché, attraverso questa ricerca, le esponenti di sesso femminile possano comunicare le proprie necessità a precisi enti. Le donne sono state protagoniste indiscusse delle trasformazioni che hanno coinvolto la società degli ultimi decenni e ne hanno costituito una grande potenzialità. Rappresentano una risorsa per il mondo produttivo, ma anche la culla della fecondità.
     L’indagine è stata condotta sul campo attraverso la somministrazione di un questionario, appositamente predisposto, compilato da un campione di riferimento costituito da 530 donne occupate nel capoluogo pugliese. Lo strumento ha consentito di raccogliere i dati relativi all’intervistata e alla sua famiglia, alla conciliazione negli ambiti familiare, lavorativo e cittadino. Quest’ultimo settore ha permesso di trarre informazioni sui servizi di trasporto, ma anche sui servizi comunali, di pubblica utilità, commerciali e di nuova generazione, quelli online.
     Di notevole interesse risulta la raccolta di proposte avanzate dalle donne stesse. Poter leggere le necessità che le intervistate hanno direttamente presentato mostra aspetti sociali che spesso sono tralasciati o trascurati nel nostro paese.
     Il testo rimarca un elemento fondamentale che ha accompagnato i molteplici cambiamenti sociali ossia il supporto rappresentato dalle reti di sostegno familiare, in particolare dal ruolo svolto dai nonni. Forniscono un servizio gratuito e più flessibile di quello offerto dai servizi pubblici e privati col vantaggio indiscusso della relazione di fiducia. Ma all’aumentare dell’età dei nonni diminuisce la loro disponibilità ad accudire un nipotino.
     Il lettore potrà immedesimarsi nella condizione non solo femminile, ma anche coniugale e familiare e comprendere quasi empaticamente le situazioni in cui una donna coniugata deve prendersi cura dei figli che ha messo al mondo, della casa, dei propri genitori o suoceri, ormai anziani e non sempre in buona salute, senza trascurare se stessa. 
     La recensione è apparsa su «Lettera Internazionale», Rivista trimestrale europea, Edizione italiana, II trimestre 2013 N. 116, Arti Grafiche La Moderna, Roma 2013, pp. 57–58.

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